L’ex beat Adda ricorda nel libro «Caffè amaro»
Si intitola «Caffè amaro, quel certo sapore dei miei anni ’60» il libro di Pierpaolo Adda che sarà presentato e messo in vendita al prossimo "Soave guitar festival". Racconta la carriera artistica di Adda, il batterista dei Kings. Il nuovo volume dell’ex beat, ex funzionario di banca, oggi apprezzato collezionista di chitarre d’epoca ed organizzatore del "Soave guitar festival" ripercorre la storia di una breve ma intensa stagione che unì in uno strano incrocio le strade di Dino, Renato Bernuzzi e dei Kings. «È un racconto sincero, che mette a nudo i sentimenti di un ragazzo che negli anni ’60 vedeva la possibilità di sfondare nel mondo della musica», spiega l’autore, che presenterà l’opera al festival. Invece, dopo il successo nazionale della band veronese durato appena un paio d’anni (dal 1965 al 1967), Pierpaolo ha appeso la batteria al chiodo ed ha preferito il mondo finanziario. «Allora si cercava il lavoro sicuro e io sono portato a impegnarmi a fondo in tutto ciò che faccio. Ho sfruttato la mia laurea in Scienze politiche per una discreta carriera bancaria». Poi, però, ha avuto il sopravvento il primo amore per il mondo musicale. «La chitarra è sempre stata la mia compagna nei momenti di gioia e di malinconia. Trent’anni fa ho iniziato la mia collezione privata di strumenti vintage. Quello che all’inizio era un gioco pian piano si è trasformato in un’attività vera e propria che mi ha dato tante gioie ed un solo grande dolore». Adda si riferisce al fatto che un anno e mezzo fa il suo negozio fu svaligiato di notte e sparirono oltre 150 pezzi da collezione. «Malgrado avessi fotografia e numero di matricola di ogni esemplare, non se n’è saputo più nulla».E non era assicurato? «Si, purtroppo solamente per il 10 per cento del valore»...Brutti ricordi a parte, Adda intende sottolineare come il prossimo "Soave guitare festival" abbia una valenza speciale: «Coincide con il 40° anniversario del '68, un anno indimenticabile. Per mantenerlo vivo nella memoria, abbiamo dedicato la chitarra e il poster del festival a Martin Luther King».R.C.
Autobiografia dell'organizzatore: Pierpaolo Adda
Sono nato a Soave (VR) il 29 giugno 1944, e tuttora vi abito felicemente.
Sono un amante fedele della chitarra sin dal 1959, quando mi accadde di ascoltare la Gretsch 6120 di Duane Eddy in “Rebel Rouser”. Poi vennero “The Shadows”, “The Ventures” e i mille altri gruppi e chitarristi che hanno ulteriormente alimentato la mia passione per questo magnifico strumento.
Ironia della sorte, pur amando la chitarra, mi sono dedicato - prima per hobby, poi professionalmente - alla batteria. E così, nel 1962, formai con alcuni amici veronesi il gruppo “The Storms” (organico tipo “Shadows” , con due chitarre, basso e batteria), che lasciai l'anno dopo - conseguito il diploma di maturità scientifica - per unirmi a “Dino e i Kings”, con cui ebbi il mio primo contratto discografico presso la R.C.A. Italiana. Fu in quel periodo che iniziai a suonare la chitarra.
Nel 1964 “I Kings”, lasciato Dino, intrapresero una carriera autonoma e realizzarono per la Durium alcuni singoli (tra cui fu di grande successo nel 1965 “La risposta”, versione italiana di “Blowin' in the wind” di Bob Dylan) ed un L.P.
Il servizio militare interruppe bruscamente la mia carriera musicale tra il 1967 e l'inizio del 1968.
Proprio nell'autunno di quell'anno ripresi gli studi universitari, che nel 1971 si conclusero con la laurea in Scienze Politiche, e con l'inizio di una buona carriera bancaria.
Durante quegli anni la mia passione per la chitarra crebbe sempre più, fino a farmi diventare un discreto collezionista, prima di strumenti “leggeri” e poi di pezzi sempre più importanti.
Seguendo questa inclinazione, e desideroso di conoscere altri appassionati come me, ideai nel 1991 la “Rassegna Nazionale della Chitarra Elettrica ed Acustica da Collezione” , che si tiene a Soave (VR) nella seconda metà del mese di aprile, e che ormai è divenuta una classica internazionale.
Alla fine del 1997, stanco del mondo bancario, mi chiesi se non fosse tempo di crescere, e di dare alla mia vita un altro senso.
Fu così che, pur con un certo timore di non farcela, ma con la convinzione che la strada fosse quella giusta, decisi di coronare il mio vecchio sogno: occuparmi di chitarre a tempo pieno....fare del mio hobby il mio lavoro.
Raggiunto un accordo con Giambattista Zerpelloni, titolare di “Musical Box” - una delle più grandi realtà nazionali nel commercio degli strumenti musicali e del “service” da concerto - realizzai, all'interno del suo negozio in Verona, il mio “Guitar Ranch”, nel quale convergono ormai stabilmente i migliori professionisti ed appassionati della chitarra “vintage” e di qualità, e dove sarò felice di ricevere una tua visita.
Pier
Nessun commento:
Posta un commento