sabato 9 gennaio 2010

Message from Facebook...

Sempre lui, maledetto Face...

Stamattina (ieri vista l'ora :P), apro la posta e mi trovo le solite notifiche dal tanto amato/odiato Facebook. Fra le tante un messaggio, uno strano messaggio, da una persona inaspettata, che a Facebook nemmeno voleva iscriversi!!! L' "amico" scrittore Gianni Vesentini. Comincia con un dialogo tra due persone, subito viene da pensare ad una barzelletta, poi il messaggio prende forma, prende vita, prende storia... A questo punto viene da pensare ad una bozzetta per l'inizio di una nuova opera letteraria del caro Gianni... e invece no... la storia prende spazio, prende tempo, si interseca con un'altra... Comincio a capire che i discorsi fatti non trattano di fantasie dell'autore, sono fatti veri, reali, contemporanei... Gianni sta iniziando una nuova avventura, avventura che lo porterà a fare attenzione... il giro del GLOBO!!! Forse non sono poi così bravo a spiegarmi... Vi riporto lo scritto:


Gianni ti ha inviato un messaggio.
--------------------
Oggetto: http://www.attornoalmondo.com

Circa un anno fa Luca mi chiama:
“Ciao Gianni, ho un’idea. Perché non partiamo?”
“Ok,” dico io, un viaggetto ci sta proprio, “Dove?”
“Giro del mondo… senza prendere aerei? Che dici?”
Ci penso qualche secondo e: “Tutto qui? Beh, perfetto!”

Luca era appena tornato dal Cile, con ancora negli occhi quel sud America che aveva girato per due mesi, appena finito l’Erasmus di un anno a Santiago. Io ero qui, tentando di ritagliarmi uno spicchio di futuro da giovane architetto squattrinato e con alle spalle un libro pubblicato che nessuno conosceva. Non facile, come immaginerete. E quella sembrava la solita follia di Luca. Non gli diedi troppo peso all’inizio.
Ma andiamo con ordine, perché tutto ha davvero inizio un pomeriggio di diversi anni fa, fuori da un’aula del Politecnico di Milano. Era il nostro prima anno di università, Luca che mi si avvicina, non lo conoscevo ancora, mi chiede se sono preparato per l’esame di Storia dell’Architettura del giorno successivo.

“Non ho ancora aperto libro”, gli rispondo sincero.
“Perfetto” dice lui, “neanche io, vieni a casa mia oggi e proviamo a inventarci qualcosa per domani”.
Sono andato. L’esame ovviamente quel giorno non lo abbiamo passato, ma di lì in poi ha iniziato tutto. L’università, le serate, gli esami, i viaggi, gli amici, le ragazze, la laurea, i primi lavori, altri viaggi, il mondo che inizia a diventare un obiettivo, o meglio un esigenza. La prima vera tappa nel 2005, quando decidiamo, insieme a un terzo amico, di prendere e girare tutta Europa sino a Capo Nord con una macchina, una tenda e pochissimi soldi in tasca, per 14 mila chilometri. Un viaggio incredibile, che ha lasciato un segno.
Tornati siamo andati avanti, abbiamo fatto altro, ma quel segno era sempre lì. Siamo ripartiti, entrambi in Erasmus. Io a Siviglia, Luca più lontano, nel già citato Cile, continuando a scegliere con lo stomaco e viaggiare con la testa. Io che come copertina del mio libro, che nel frattempo era uscito all’oscuro del mondo nel febbraio 2008 (che per chi non lo sapesse s’intitola Con le mani in tasca…), scelgo il viso di un ragazzo con delle rotaie sullo sfondo. Un libro che non parla di viaggi, ma forse la copertina è il prolungamento di quel segno che ci era rimasto addosso.

Io e Luca, due ragazzi, due compagni di università, due compagni di viaggio, due amici, due visioni diverse dello stesso mondo, un mondo da girare tutto, in un unico giro del mondo, lento, con una sola regola: non volare; calpestando la terra e solcando il mare, per tutti e cinque i continenti.

Diceva l’indimenticato Terzani: “Un paese è anche tutta una sua diversità e uno deve pur avere il tempo di prepararsi all’incontro, deve pur fare fatica per godere della conquista.” Per questo non vogliamo prendere nessun aereo. Perché vogliamo vedere il vero mondo, perché gli aerei “essendo una comoda scorciatoia di distanze, finiscono per scorciare tutto: anche la comprensione del mondo.”

E questa è la breve storia di questa folle idea, perché questo non è tempo di eroi, ma di uomini e noi quelli cerchiamo e vogliamo essere, in ogni parte del mondo si decida di vivere, lavorare, crescere e amare. E questa è la breve mail con cui vi saluto tutti, per cercare di dirvi in poche righe qualcosa che neanche in centinaia di pagine potrei esprimere a pieno. Quindi mi limito a dirvi un enorme arrivederci, a dirvi che il 20 gennaio partirò, perché per cambiare il mondo bisogna prima conoscerlo. E se vi mancherò, come voi a me, mi troverete qui:

http://www.attornoalmondo.com

Spero di sentirvi tutti, spero magari di incontrare alcuni di voi lungo la strada, spero siate felici.

Un abbraccio dal mondo, Gianni
--------------------

All’inizio di questo post ho utilizzato le virgolette per scrivere la parole “AMICO”. Le ho usate appositamente. Qualcuno si sarà chiesto il perché, qualcun altro non se ne sarà nemmeno accorto, beh, ve lo voglio spiegare il perché!

Posso dire di conoscere Gianni da poco, di vista, amici in comune, qualche festa passata assieme, un ritrovo fra amici di sabato sera… Io mi sento in difetto di non conoscere abbastanza bene Gianni, si, perché lo osservo da tempo, magari lui non se n’è accorto, però lo osservo… E posso certo dire di non averlo mai conosciuto davvero. Ogni volta che lo incontro conosco di lui qualcosa di nuovo e ogni volta ha di che stupirmi. Questo messaggio che ha indirizzato anche a me e a tutti gli amici, mi ha dato modo di vedere un Gianni ancora diverso… E credo che la sua mancanza, si farà sentire presto, già dal giorno della sua partenza, si perché io devo ancora finire di “studiarlo”, e, in sua assenza, credo proprio che esaminerò a fondo il suo “Genio scrittore”, perché prometto sempre di leggere il suo libro, glielo prometto ormai da troppo tempo, e stavolta lo farò!

Vai Gianni, vai ad esplorare il mondo, seguiremo te e Luca in questa impresa, e aspetteremo di nuovo il giorno in cui potremo brindare ad una festa o, semplicemente, ad un sabato qualunque, che ti vedrà protagonista dal vivo dei racconti di questa nuova e stupenda avventura.


P.S. Per chi fosse interessato, qui si parla del libro…


domenica 3 gennaio 2010

A volte ritornano...

A volte ritornano, certo. Sono giorni che penso a scrivere qualcosa, la nostalgia da Blogspot è tanta e forte! E gli argomenti sono troppi!!! Beh, potrei cominciare con un Buon Anno a tutti, e mi raccomando... tornate a guardare se per caso si è aggiunto qualche post ;)

(N.B. maledetto face...)